Benvenuti, nell’articolo qui sotto vi parlo dell’escursione alle isole degli Uros avvenuta nel corso del viaggio Perù Breve effettuato con Avventure nel Mondo nell’aprile 2014 con alcune delle mie fotografie, un minimo di contestualizzazione e l’esperienza personale.
Perù: il lago Titicaca e le isole degli Uros
Il Lago Titicaca, un vasto specchio d’acqua navigabile che si estende per oltre 8.000 chilometri quadrati, si trova ad un’altitudine di circa 3.800 metri tra Bolivia e Perù.
Dal porto di Puno, numerose attrazioni sono facilmente raggiungibili, ma quella che ho trovato più “fotograficamente” interessante per le sue caratteristiche uniche è stata la visita alle isole galleggianti degli Uros.
Utilizzando una delle molte barche disponibili, ci si può avventurare verso queste straordinarie isole artificiali e i villaggi costruiti dal popolo degli Uros, noto come “il popolo del lago”.
Furono create con l’intento di proteggersi
Queste isole galleggianti furono create con l’intento di proteggersi dalle invasioni nemiche e sfuggire agli attacchi di popoli bellicosi come gli Inca.
Utilizzando le risorse naturali del lago, gli Uros hanno realizzato una dimensione di vita unica e affascinante, trasformando la superficie del lago in una rete di abitazioni galleggianti.
Ogni isola, costruita con strati di canne di totora, offre uno scenario spettacolare e ricco di storia, rendendole un soggetto irresistibile per qualsiasi fotografo in cerca di immagini uniche e suggestive.
Caratteristiche delle isole galleggianti
Senza dubbio, le visite alle più lontane isole di Amantani e Taquile sono di grande interesse, ma le isole degli Uros possiedono una unicità ineguagliabile.
Queste isole artificiali galleggianti sono vere e proprie meraviglie dell’ingegno umano.
La loro particolarità risiede nell’uso quasi esclusivo delle robuste canne di totora, una sorta di bambù che cresce spontaneamente e abbondantemente in una zona del lago.
Questa pianta, estremamente resistente, è capace di sopportare le rigide temperature del lago prima di marcire e dover essere sostituita.
Le isole, costruite come giganteschi zatteroni, sono ancorate ai fondali per evitare di andare alla deriva, creando una stabilità sorprendente nonostante la loro apparente fragilità.
Passeggiando su queste isole, si percepisce la straordinaria abilità e la profonda conoscenza dell’ambiente che gli Uros hanno sviluppato nel corso dei secoli, rendendo ogni visita un’esperienza immersiva e affascinante.
Una visita turistica ma anche un’esperienza indimenticabile
Con il giunco di totora si realizza praticamente tutto: il piano calpestabile delle isole, le capanne, i giacigli e persino le barche dalla particolare forma.
Questa pianta versatile è la base della vita quotidiana degli Uros, conferendo loro una straordinaria autosufficienza.
Le isole stesse si alzano e si abbassano seguendo il livello dell’acqua, e i loro abitanti, se necessario, sono in grado di scioglierle e farle spostare, dimostrando un’incredibile adattabilità.
Anche se la visita può essere considerata molto turistica, rimane comunque un’esperienza indimenticabile.
Le isole galleggianti rappresentano una meraviglia tecnico-architettonica unica in queste latitudini, mantenendo sempre il loro fascino antico.
Passeggiando su queste isole, si viene rapiti dalla maestria e dalla creatività degli Uros, che hanno saputo trasformare un ambiente ostile in una dimora accogliente e sostenibile, offrendo ai visitatori una finestra su una cultura ricca di storia e ingegno.
La vita degli Uros è stata stravolta dal turismo
È decisamente interessante camminare su un’isola galleggiante e ascoltare i racconti di come, da centinaia di anni, questo popolo ricava la sua terra, la sua abitazione e persino il suo nutrimento dalla canna di totora.
Le storie su come le isole vengano costruite e mantenute sono affascinanti e rivelano una conoscenza profonda dell’ambiente naturale.
Questa esperienza unica offre l’opportunità di conoscere uno stile di vita arcaico, radicato nella semplicità e nell’armonia con la natura.
Oggi, la vita degli Uros è stata stravolta dal turismo, diventato la loro principale fonte di sostentamento.
Sebbene il flusso di turisti li abbia trasformati in un’attrazione, con la consueta proposta di prodotti più o meno artigianali, la possibilità di entrare nelle loro case, di parlare con gli abitanti e conoscere le loro tradizioni produce un accrescimento culturale inestimabile.
Ogni visita rappresenta un arricchimento per il viaggiatore, offrendo una finestra su un mondo che, nonostante i cambiamenti, continua a mantenere un legame profondo con le sue radici storiche e culturali.
Qui sotto l’articolo pubblicato su Adobe Creative Cloud Express
Ho pubblicato altri articoli sul viaggio Perù breve: Peru, i cappelli di Chivay, Peru’, le dune di Huacachina
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