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Il viaggio
Trovo che l’India in generale offra tantissimo al viaggiatore, per me questo è un dato di fatto, ma pur con questa consapevolezza il viaggio in Orissa è riuscito a sorprendermi. E’ stato un viaggio che ci ha permesso di scoprire culture poco note, una terra dai mille colori, dove la spiritualità si interseca con riti e credenze, tra i villaggi e i mercati tribali di Orissa e Chhattisgarth, lì dove l’India è simile all’Africa. In Orissa i tatuaggi sul viso delle donne dell’etnia Kondh sono particolarissimi e meritano sicuramente la pubblicazione delle foto dello slide qui sopra ed un’approfondimento sulla base delle spiegazioni forniteci dalla guida e da ricerche in rete.
Ho effettuato il viaggio “India Orissa” con Avventure nel Mondo tra i mesi di dicembre 2018 e gennaio 2019.
I Kondh
Le tribù Kondh rappresentano una tra le più numerose popolazioni tribali dello Stato indiano dell’Orissa ed annoveravano in un passato abbastanza recente fra le loro tradizioni culturali un complesso di credenze magico-religiose riferite alla temibile figura della tigre mangiatrice di uomini. I Kondh hanno sempre attribuito il comportamento di tali animali, che fino a pochi decenni fa seminavano la morte nei territori montuosi e ricoperti di giungla da loro abitati, ad un insieme di cause soprannaturali.
Le credenze
Secondo le credenze tramandatesi fra questa popolazione tribale, quattro diverse classi di esseri coscienti sarebbero in grado di scatenare l’istinto omicida in una tigre infondendovi la propria energia psichica. Esse sono:(a) talune divinità; (b) spiriti di persone morte a causa dell’attacco di una tigre; (c) nemici capaci di trasferire a piacimento la propria energia psichica nel corpo di una tigre; (d) individui predestinati dalle divinità a sviluppare il potere di trasferire la propria energia psichica nel corpo di una tigre durante il sonno.
Benché queste credenze fossero radicate soprattutto fra i gruppi Kondh insediati in aree montuose che un tempo costituivano l’habitat naturale di tigri e leopardi, queste si sono estese anche presso i Kondh degli altipiani, i quali formano una popolazione di agricoltori semi-induizzati conosciuta con il nome collettivo di Desia Kondh.
I sacrifici
Fra i Kondh, in passato è stata assai diffusa la convinzione che esistessero delle persone, generalmente malintenzionate a causa di tensioni sociali, capaci di sviluppare nel corso della propria vita il potere di trasformarsi in una tigre o in un leopardo (entrambi chiamati krad o krani dai Kondh secondo il dialetto usato) con l’intento di assalire e, in certi casi, uccidere un loro nemico o, in subordine, gli animali di sua proprietà. Ad esempio, nel distretto di Kandhamal alcuni gruppi Malia Kondh propiziavano con sacrifici di polli e maiali una divinità domestica che aveva il compito di sorvegliare il retro delle abitazioni, proteggendo il villaggio sia dalle divinità maligne della foresta, sia da eventuali nemici mutatisi in tigri che sarebbero potute balzare fuori dalla giungla per assalire gli uomini e gli animali del villaggio.
Le tradizioni
Queste comunità tribali di pianura, a differenza dei Kondh di montagna, sottoponevano per tradizione ad un particolare tatuaggio facciale tutte le ragazze in età pre-pubere. Fra i Desia Kondh occidentali tale tatuaggio includeva sempre tre linee diritte tracciate su ciascuna guancia che, si sostiene, rappresenterebbero in forma grafica, probabilmente con lo scopo di allontanare influssi maligni, le vibrisse della tigre. Secondo un’atavica superstizione le donne Desia non tatuate in questo modo sarebbero riuscite facilmente a sviluppare la capacità di trasformarsi in tigri. Tale credenza è stata spesso agitata come una minaccia dai genitori delle giovinette riluttanti a farsi tatuare il viso, alle quali sovente si prospettava l’imposizione del tatuaggio come l’unico mezzo per evitare di trasformarsi in donne-tigre. Un tempo, anche a causa di questa superstizione, le ragazze non tatuate faticavano parecchio a trovare qualcuno disposto a sposarle. Per una moglie Kondh l’accusa di essere “divenuta una tigre” anche se riferita soltanto al suo comportamento esteriore costituiva un tempo causa sufficiente per essere ripudiata dal marito. Le donne sterili erano talvolta accusate dai loro mariti di avere una relazione segreta con una tigre di sesso maschile, nel qual caso esse potevano essere costrette ad abbandonare la casa del marito e a far ritorno al villaggio natio. Nel corso del nostro viaggio abbiamo appurato che le giovani di oggi non si sottomettono più a questa pratica e si sta perdendo fortunatamente questa tradizione.
Ho pubblicato altri articoli sul viaggio in Orissa: India, Orissa, Chandrabhaga.
Ho pubblicato altri articoli su viaggi in India: Varanasi, il cuore spirituale dell’India, India, Orissa, Chandrabhaga, India, tra spiritualità e folklore, Hornbill Festival, il Festival dei Festival, I Konyak, gli ultimi tagliatori di teste
maisie said on
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