Benvenuti, nell’articolo qui sotto vi parlo delle tradizioni in Messico durante la celebrazione dei defunti e della sfilata per il “Día de Muertos” che si svolge a Città del Messico, esperienze vissute durante il viaggio “Messico Centrale” fatto con Avventure nel Mondo nel mese di novembre 2022.
Il viaggio in Messico durante il “Dia de Muertos”
Il viaggio nel Messico Centrale, già di per sé ricco di fascino e cultura, diventa un’esperienza davvero indimenticabile se effettuato durante la celebrazione messicana del Dia de Muertos. Questa festa, che si svolge nei primi giorni di novembre in concomitanza con la celebrazione cattolica dei defunti, trasforma ogni angolo del paese con una vivace esplosione di colori e tradizioni.
La musica riempie le strade, mentre bevande e cibi tradizionali sono condivisi in un clima di gioia e riflessione. Le rappresentazioni caricaturali della morte, dipinte con colori vivaci, creano un contrasto suggestivo e rivelano l’approccio messicano alla morte, che è visto non come fine, ma come una parte naturale e celebrativa della vita.
Le tradizioni in Messico durante il “Día de Muertos”
In preparazione agli importanti festeggiamenti, i mercatini di strada, noti come tianguis, si animano con bancarelle che offrono una varietà di prodotti essenziali: dagli alimenti alle candele, dagli incensi ai fiori, fino ai famosi striscioni di carta tagliata, il papel picado, che decorano ogni spazio con immagini simboliche.
Tra gli elementi più iconici del Día de Muertos ci sono i Chempasùchil, i fiori di calendula messicana, caratterizzati da un colore giallo e arancione intenso e un profumo particolarmente penetrante. La scelta di questi fiori non è casuale: secondo la leggenda, il loro aroma è percepito dalle anime dei defunti, che seguendone la scia riescono a ritrovare la via verso casa.
È per questo motivo che i petali di Chempasùchil vengono cosparsi ovunque, soprattutto nei cimiteri, creando sentieri profumati che guidano le anime in visita ai loro cari.
Questa tradizione aggiunge una dimensione spirituale e toccante alla celebrazione, rendendo il viaggio durante il Día de Muertos un’esperienza unica e profondamente significativa.
Il “Día de Muertos” è senza dubbio una delle feste messicane più conosciute, un evento festeggiato con allegria in tutte le case, strade, piazze e cimiteri del paese. Non è solo la celebrazione dei cari che se ne sono andati, ma anche della vita stessa.
Qui, l’inevitabile non deve essere temuto o evitato, ma deve essere abbracciato e festeggiato. Questa festa ci ricorda di vivere ogni momento al massimo, affrontando la nostra mortalità con un sorriso, con coraggio e con la credenza nell’immortalità.
Le origini del “Día de Muertos”
Le origini della festa sono antiche, provenienti da culture pre-ispaniche dove la morte era considerata una fase naturale della vita e i defunti erano membri della comunità tenuti in vita dalla memoria, che durante il Día de Muertos ritornavano sulla terra.
Durante i festeggiamenti, bambini, giovani e adulti si travestono da scheletri colorati, ballano e sfilano celebrando la vita, vedendo la morte come un passaggio gioioso da accettare e non temere. Le famiglie si accampano nei cimiteri per trascorrere la notte accanto ai propri morti, consumando un picnic in loro compagnia.
Ogni giornata della festa è dedicata a diversi defunti: il 28 ottobre a chi è morto per incidente o cause violente, il 29 ai morti per annegamento, il 30 alle anime solitarie o dimenticate, il 31 ai mai nati o morti prima del battesimo, il 1° novembre ai bambini morti, e il 2 novembre al ritorno dei defunti sulla terra. Nel 2008, l’UNESCO ha riconosciuto l’importanza del Día de Muertos, aggiungendo la festività alla sua lista di patrimonio culturale immateriale dell’umanità.
Arrivando a Città del Messico nella serata del 28 ottobre, siamo stati subito immersi nell’atmosfera festosa della celebrazione. Già all’arrivo in hotel, abbiamo trovato l’allestimento di tutti gli ornamenti tipici della festa: ofrendas y altares, catrinas, calacas y calaveras, el árbol de la vida e papel picado. Le fotografie qui sotto mostrano la straordinaria attenzione ai dettagli che caratterizza questa festa, rendendola un’esperienza visivamente e spiritualmente coinvolgente.
Catrinas
Ofrendas y altares
Calaveras
Calacas
Papel picado
El arbol de la vida
Il “Gran Desfile” del Día de Muertos a Città del Messico
Il giorno seguente, la città era in fermento per la Gran Desfile del Día de Muertos di Città del Messico. La nostra mattinata è iniziata con una visita alla maestosa Piazza della Costituzione, popolarmente conosciuta come “el Zócalo”.
Questo vasto spazio, cuore pulsante della città, era ancora relativamente tranquillo nelle prime ore del giorno, permettendoci di ammirare con calma le gigantesche Catrine e le Ofrendas allestite dagli Stati della federazione.
Ogni Stato, con le sue uniche tradizioni e storie, aveva contribuito con decorazioni spettacolari che raccontavano la ricchezza culturale del Messico. Essendo una Repubblica federale composta da 31 Stati e un Distretto federale, Città del Messico, ogni angolo del paese si rifletteva in questa meravigliosa esposizione.
Le imponenti figure delle Catrine, simbolo della festa, si ergevano eleganti e colorate, mentre le Ofrendas, altari dedicati ai defunti, erano cariche di fiori, candele e offerte simboliche.
Con il passare delle ore, la piazza ha iniziato a riempirsi di persone, tutte pronte a partecipare alla sfilata che sarebbe partita nel pomeriggio, aggiungendo un crescendo di entusiasmo e aspettative alla già vibrante atmosfera del luogo.
La Calavera Catrina
La prima apparizione nella cultura messicana della Signora della Morte, figura onnipresente nel Día de Los Muertos, risale alla Dea Azteca Mictecacihuatl. Questa potente divinità, regina degli Inferi, aveva il compito di proteggere le ossa dei morti, riflettendo l’importanza che le culture pre-ispaniche attribuivano alla morte come parte integrante e sacra del ciclo della vita.
La sua figura si evolve nel tempo, riemergendo in una forma più moderna e satirica all’inizio del XX secolo grazie al talento del vignettista José Guadalupe Posada. Intorno al 1910, Posada creò l’iconica immagine dell’acquaforte “La Calavera Catrina”, vestendo lo scheletro con abiti eleganti e raffinati nello stile della moda francese.
Con questa rappresentazione, l’artista intendeva deridere i messicani che cercavano di emulare la sofisticatezza europea, evidenziando le contraddizioni sociali e culturali del suo tempo. La Calavera Catrina è diventata un simbolo di resistenza culturale e un’icona del Día de Los Muertos, rappresentando non solo la morte, ma anche un richiamo all’autenticità e all’orgoglio delle proprie radici.
Le ofrendas
In questo periodo, nei cimiteri messicani, le tombe si trasformano in suggestivi luoghi di memoria e celebrazione. Circondate dagli “altares de los muertos”, vengono decorate con fiori vivaci, ceri scintillanti, i cibi preferiti dai defunti e le loro fotografie, che normalmente non sono presenti sulle tombe.
Questi altari rappresentano una sorta di porta tra la vita e la morte, creati con l’intento di attirare le anime dei cari scomparsi per una notte di ricongiungimento. Il profumo dei fiori, il bagliore delle candele e i piatti tradizionali costruiscono un’atmosfera magica e solenne, che celebra la continua presenza dei defunti nella vita dei vivi.
Non è raro trovare ofrendas allestite anche nelle abitazioni, nelle attività commerciali, e lungo le piazze e le vie delle città, creando una città intera dedicata al ricordo e alla celebrazione. Ogni angolo del Messico si riempie di simboli e colori, in un vibrante tributo che riflette la profonda connessione tra i messicani e i loro antenati, rendendo il Día de Muertos una delle festività più affascinanti e significative del mondo.
Città del Messico nel “Dia de Muertos”
Abbiamo quindi visitato la zona centrale della città, immergendoci in un’atmosfera ricca di storia e tradizione. Le bellissime chiese, con le loro architetture maestose, si stagliavano imponenti contro il cielo, testimonianze viventi del passato coloniale del Messico.
Le strade erano animate dalle caratteristiche bancarelle allestite per il “Dia de Muertos”, cariche di colori e profumi. Qui, i venditori offrivano di tutto: dalle tradizionali calaveras di zucchero, alle vivaci decorazioni di papel picado, fino ai cibi tipici come il pan de muerto, che diffondevano un delizioso aroma nell’aria.
A ogni angolo, abbiamo potuto assistere a spettacoli folcloristici improvvisati, dove ballerini ornati da costumi che ricordano la civiltà Azteca eseguivano danze rituali. I loro abiti erano decorati con piume, conchiglie e perline, e i loro movimenti erano un omaggio alle antiche tradizioni che continuano a vivere nel cuore del popolo messicano.
Questo vibrante mix di antico e moderno, di sacro e profano, ci ha offerto una visione affascinante e completa di una cultura che celebra la vita e la morte con uguale passione.
Un giorno tra colori e tradizioni nel Dia de Muertos
Il Dia de Muertos è una festa estremamente popolare in Messico, un’esplosione di vita e colore che trasforma ogni strada e piazza in un palcoscenico di gioia e memoria. Una folla di persone in festa si riversa ovunque, partecipando con entusiasmo a questa celebrazione unica.
Vestirsi come scheletri è parte integrante del divertimento: bambini, giovani e adulti sfoggiano volti dipinti ad arte per assomigliare a teschi, con dettagli intricati e creativi. Le signore, ispirate dalla celebre calavera Catrina, indossano abiti eleganti e fantasiosi, spesso arricchiti da grandi cappelli ornati di fiori e piume, creando un contrasto affascinante tra il macabro e il raffinato.
Anche noi, dopo un pranzo veloce, siamo tornati in albergo per prepararci adeguatamente: il momento del trucco era un rito irrinunciabile. Con pazienza e abilità, i truccatori hanno trasformato i nostri volti in opere d’arte, permettendoci di diventare parte integrante di questa straordinaria celebrazione, unendo il nostro entusiasmo a quello della folla in festa.
Nella foto sono con Seba Ravesi che ha pensato, preparato e coordinato questo bellissimo viaggio, qui i suoi viaggi.
Qui sotto l’articolo pubblicato su Adobe Creative Cloud Express
L’operazione trucco ha richiesto parecchio tempo, ma è stata un’esperienza coinvolgente e affascinante, mentre i nostri volti si trasformavano in autentiche opere d’arte. Finalmente, verso le 16, ci siamo recati lungo il percorso della sfilata, desiderosi di trovare un punto con una visuale favorevole. Tuttavia, la folla era già numerosa e posizionarsi vicino alle transenne si è rivelato impossibile.
Nonostante la distanza, l’atmosfera era elettrizzante: i suoni dei tamburi, le risate e la musica tradizionale riempivano l’aria, creando un’esperienza sensoriale unica. Con il telefono in mano, ho cercato di catturare l’essenza di quel momento magico. Questo è il video che sono riuscito a realizzare, un frammento di un evento straordinario che rimarrà impresso nella nostra memoria.
Il video della sfilata su Youtube, un’enorme grazie agli amici che vorranno iscriversi al canale
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