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Il viaggio
Trovo che l’India in generale offra tantissimo al viaggiatore, per me questo è un dato di fatto, ma pur con questa consapevolezza il viaggio in Orissa è riuscito a sorprendermi. E’ stato un viaggio che ci ha permesso di scoprire culture poco note, una terra dai mille colori, dove la spiritualità si interseca con riti e credenze. Tra i villaggi e i mercati tribali di Orissa e Chhattisgarth, lì dove l’India è simile all’Africa. In Orissa, nel Golfo del Bengala, il villaggio di pescatori di Chandrabhaga merita sicuramente la pubblicazione delle foto dello slide qui sopra ed un’approfondimento nell’articolo correlato.
Ho effettuato il viaggio “India Orissa” con Avventure nel Mondo tra i mesi di dicembre 2018 e gennaio 2019.
Chandrabhaga
Conosciuta per i suoi tramonti, per la ricchezza di risorse marine, per la grande colonia di pescatori, Chandrabhaga è una spiaggia quasi vergine situata sulla costa di Konark nel Golfo del Bengala vicino alla foce del fiume Chandravaga. Abbiamo sostato a Chandrabhaga dopo la visita al tempio del sole di Konark e questo villaggio di pescatori è stato uno dei tanti regali inattesi del nostro viaggio in Orissa.
I pescatori
Siamo arrivati a Chandrabhaga nel pomeriggio quando i pescatori con i gesti semplici legati ad un mestiere che ci parla del passato ( forse per questo ho preferito il bianconero nelle foto ) stavano preparando le barche e le reti per una nuova uscita in mare. Agli occhi di noi occidentali costituivano la rappresentazione di una vita d’altri tempi, evocavano sensazioni ed immagini lontane, lontane dal nostro modo di vivere e dai nostri stress. Abbiamo trascorso qualche ora sulla spiaggia di Chandrabhaga. Le ho trascorse passeggiando fra le tantissime barche ed i tantissimi pescatori, osservandoli e fotografandoli, a volte provando a comunicare con loro strappando qualche sorriso quando si rivedevano nel display della reflex. E’ stata una gioia vederli sorridere e scherzare al nostro passaggio mentre preparavano le reti, anche se probabilmente ci prendevano in giro trovando strano il nostro interesse per le loro attività. Ma per lo più, specie i più anziani, con i vestiti della tradizione, con i loro volti e le loro mani segnati dal tempo e dal sacrificio, con i loro gesti semplici ed i loro sguardi, trasmettevano di volta in volta calma, eleganza, pazienza, tenacia, una gentilezza dimenticata.
Le leggende
Oltre ad essere una località ricca di fascino per la bellezza naturale, ad essere favorita dalla sua posizione essendo situata foce del fiume Chandravaga, a soli 3 km di distanza dal famosissimo tempio del Sole di Konark (patrimonio mondiale dell’UNESCO) e a di circa 31 km da Puri, Chandrabhaga è anche un’importante luogo di pellegrinaggio.
Legate al fiume Chandravaga ci sono due leggende che lo hanno reso popolare. La prima leggenda vuole che il lebbroso Shamba, figlio di Krishna, sia guarito dopo aver pregato il Dio Sole alla foce del fiume Chandravaga e che al termine delle sue preghiere il fiume si sia prosciugato. A causa di questo evento il fiume avrebbe assunto un significato religioso e molti devoti ancora oggi vengono da tutto il mondo per fare un tuffo nella sua acqua santa.
Secondo un’altra referenza mitologica, Chandrabhaga, la figlia di un saggio, attiro’ l’attenzione del Dio Sole con il suo fascino magico facendolo innamorare. Il dio scese sulla terra a cercare la sua innamorata ma Chandrabhaga non cedette al Dio. Impazzito d’amore il Dio inseguì Chandrabhaga che saltò nel fiume e si uccise riuscendo così a proteggere la sua castità. Come segno di omaggio al suo sacrificio, ogni anno il settimo giorno del mese di Magha, persone provenienti da tutto lo stato e da tutta l’India si radunano per fare un tuffo nel fiume che si riduce a una pozza poco profonda, offrono le loro preghiere al Dio Sole ed in raccoglimento si godono l’alba.
Il sacrificio di Chandrabhaga non e’ stato dimenticato ed il luogo che porta il suo nome è ricordato come un luogo sacro e continua a ispirare attività religiose e meditative. È stato anche un luogo di grande ispirazione per poeti, artisti e amanti.
Ho pubblicato altri articoli su viaggi in India: Orissa: i tatuaggi delle donne Kondh, Varanasi, il cuore spirituale dell’India, India, tra spiritualità e folklore, Hornbill Festival, il Festival dei Festival, I Konyak, gli ultimi tagliatori di teste
Wanda andreini said on
Fabrizio splendide foto e articolo, mi hai rifatto rivivere l’emozione provata su quella spiaggia tra gli splendidi colori delle barche e le nuvole irreali delle reti!
Fabrizio said on
Grazie Wanda!