Nel libro “La fine è il mio inizio”, ad un certo punto, l’autore Tiziano Terzani racconta un aneddoto sulla sua visita alla città di Pingyao nel periodo in cui era l’inviato in Cina per il settimanale tedesco Der Spiegel, poco dopo la morte di Mao.
Stavo leggendo questo libro in questi giorni e, quando sono arrivato al punto dove Terzani descrive Pingyao, non ho resistito: sono andato a rivedermi le foto che ho scattato in questa cittadina durante il viaggio “Cina in Libertà” effettuato con Avventure nel Mondo nell’ottobre 2018.
È nato così questo articolo. Quelle immagini hanno riportato alla mente ricordi vividi e dettagliati del mio soggiorno a Pingyao, una città che sembra sospesa nel tempo con le sue mura antiche e le strade lastricate.
La descrizione di Terzani mi ha permesso di rivivere quei momenti, arricchendoli con nuove sfumature e significati.
Ho sentito il bisogno di condividere questa esperienza, di raccontare come la lettura di un grande autore possa intrecciarsi con i propri ricordi di viaggio, creando una connessione profonda tra passato e presente.
Scrivere questo articolo è stato un modo per celebrare non solo la bellezza di Pingyao, ma anche il potere della narrazione di far rivivere emozioni e luoghi.
Cina: il fascino di Pingyao
Nel viaggiatore che sta programmando un viaggio in Cina c’è sicuramente la speranza di trovare, anche nella Cina moderna, luoghi che rimandino al fascino delle foto datate di questo paese millenario, con le lanterne rosse che illuminano le vie tra bastioni in pietra, la nebbia, i carretti, i templi, le pagode e le persone che cucinano per strada tra i salici piangenti.
Pingyao, antica cittadina situata nella provincia dello Shanxi, è un eccellente esempio di città cinese Han delle dinastie Ming e Qing che ha mantenuto tutte queste caratteristiche.
Questa città conserva tutto quello che è stato spazzato via dalla modernità in altre zone, mantenendo intatto il suo fascino secolare, soprattutto grazie alle sue mura e alle case in pietra.
Dal 31 dicembre 1997, Pingyao è stata inclusa nella lista dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
È famosa per la presenza di monumenti importanti come le mura cittadine ottimamente conservate, il Temple of the City God, il Tempio Wen Miao e la Banca di cambio Rishengchang.
Questi monumenti offrono un quadro straordinariamente completo dello sviluppo culturale, sociale, economico e religioso della città.
Per visitare le tante attrazioni di Pingyao è necessario acquistare un biglietto di ingresso che ha validità di tre giorni, permettendo così di esplorare a fondo questa perla storica, dove il tempo sembra essersi fermato, regalando ai viaggiatori un’esperienza autentica e immersiva.
Il reticolo urbano e le imponenti mura
L’antica città di Pingyao ha una forma quadrata e si estende su una superficie di poco più di 2 km².
Al centro della strada principale che attraversa il centro urbano da nord a sud, e che costituisce l’asse centrale della città, si erge la maestosa torre del mercato, alta 18,5 metri.
Da questo punto nevralgico si diramano altre quattro grandi strade che portano nelle quattro direzioni cardinali, insieme a otto stradine e 72 vicoli, formando un’ordinata rete di trasporto che rende Pingyao unica e affascinante.
Dalla sommità delle imponenti mura, si può scorgere questo reticolo urbano tra le distese di case dai tetti grigi e le tegole di maiolica gialla e verde dei templi, offrendo una vista panoramica che sembra sospesa nel tempo.
Nella città vecchia, oltre 400 residenze delle epoche Ming e Qing sono ancora piuttosto ben conservate, testimoniando la ricca storia e l’architettura tradizionale che Pingyao ha saputo preservare.
Questo intreccio di strade e vicoli, unito alla bellezza storica delle sue costruzioni, contribuisce a creare un’atmosfera unica, dove ogni angolo racconta storie di un passato glorioso.
Il set del film Lanterne Rosse
Che Pingyao fosse un fiorente centro mercantile fino alla fine dell’Ottocento lo si può comprendere appieno visitando la splendida residenza della Famiglia Qiao, ricchi commercianti che prosperarono in quell’epoca.
Questo magnifico complesso di edifici, situato a una cinquantina di chilometri da Pingyao, è composto da oltre trecento stanze arredate con mobili e suppellettili dell’epoca Qing.
La residenza della Famiglia Qiao non è solo un esempio straordinario di architettura e di vita quotidiana del tempo, ma è anche famosa nel mondo per essere stato il set del film “Lanterne Rosse” di Zhang Yimou.
La visita a questo complesso permette di immergersi in un’atmosfera di opulenza e raffinatezza, dove ogni stanza racconta storie di prosperità commerciale e di vita familiare.
Le intricate decorazioni, i cortili interni e la disposizione armoniosa degli edifici offrono uno sguardo affascinante sulla cultura e la storia della Cina imperiale, rendendo questa tappa imperdibile per chi desidera comprendere a fondo l’eredità storica e culturale della regione.
Alloggiare tra le mura della città vecchia
La scelta di alloggiare nella città vecchia, optando per un caratteristico hotel dall’architettura antica, si è rivelata ideale e ci ha permesso, nonostante Pingyao sia oggi una città molto turistica, di assaporare l’atmosfera dei tempi passati.
L’hotel, con i suoi arredi tradizionali e il fascino senza tempo, ci ha offerto un’esperienza autentica, facendoci sentire parte della storia millenaria di questo luogo.
Passeggiando per le strette vie acciottolate, illuminate dalle lanterne rosse e animate dal profumo delle cucine locali, ci siamo immersi nella quotidianità di un’epoca lontana.
Da sottolineare che nella città vecchia possono entrare solo veicoli di servizio elettrici, contribuendo a mantenere l’ambiente tranquillo e privo di inquinamento.
Questo dettaglio ha reso le nostre passeggiate ancora più piacevoli, permettendoci di godere appieno della bellezza e della serenità di Pingyao, dove il tempo sembra essersi fermato, offrendoci una tregua dal ritmo frenetico della vita moderna.
L’atmosfera romantica e misteriosa delle lanterne rosse
Suggestiva una passeggiata serale illuminata dalle lanterne rosse, che trasformano Pingyao in un luogo di incanto e magia.
Al calar del sole, la città vecchia si anima di una luce calda e soffusa, con le lanterne che ondeggiano dolcemente al vento, creando un’atmosfera romantica e misteriosa.
Le ombre danzanti sulle antiche mura e sui tetti delle case tradizionali conferiscono un fascino unico, mentre il silenzio della notte è rotto solo dal rumore dei passi sui ciottoli e dai suoni lontani delle attività serali.
Passeggiare per le strette vie illuminate dalle lanterne rosse è un’esperienza che evoca tempi passati, dove ogni angolo racconta una storia e ogni scorcio offre una nuova prospettiva sulla bellezza senza tempo di Pingyao.
Le botteghe artigiane, ancora aperte, e i piccoli ristoranti locali, con i loro profumi invitanti, aggiungono ulteriore fascino a questa passeggiata notturna, rendendola un momento indimenticabile per chiunque visiti questa affascinante città.
Pingyao: le mura
Le magnifiche mura di Pingyao, che resistono da ben 600 anni a guerre e agenti atmosferici, furono costruite nel 1370 per ordine dell’Imperatore Hongwu.
Edificate in terra battuta, ricoperta da pietre e mattoni, e munite di sei porte con barbacani, queste mura sono rimaste in gran parte intatte fino a oggi e sono considerate fra i migliori esempi di cinte murarie del Medioevo.
La disposizione strategica delle porte, collocate una nei lati settentrionale e meridionale e due nei lati orientale e occidentale, ha valso alla città il soprannome di “città tartaruga”, poiché la loro posizione ricordava la testa, la coda e le quattro zampe di una tartaruga.
Nella tradizione cinese, la tartaruga è un simbolo di longevità, e si narra che nei tempi antichi si fosse profetizzato che la città sarebbe stata al sicuro per sempre.
Una straordinaria abilità ingegneristica
Le mura, alte 12 metri e con un perimetro di circa sei chilometri, sono difese all’esterno da un fossato largo 4 metri.
Le mura sono dotate di 76 torri d’osservazione, di cui quattro agli angoli, e oltre 3.000 merli.
Questi merli si dice simboleggino i tremila discepoli che Confucio accolse durante i suoi viaggi di insegnamento e i suoi 72 allievi migliori.
Passeggiando lungo le mura, si può apprezzare non solo la loro imponenza e funzione difensiva, ma anche la straordinaria abilità ingegneristica che ha permesso loro di sopravvivere attraverso i secoli, offrendo oggi ai visitatori uno sguardo affascinante sul passato glorioso della Cina.
Cicatrici storiche
L’ultima volta in cui le mura di Pingyao furono usate come sistema difensivo è stato il 13 febbraio 1938.
In quel tragico giorno, le truppe d’invasione giapponesi crearono un varco nelle mura est con dell’esplosivo, entrarono nella città e la occuparono.
Il sistema di difesa, progettato seicento anni prima, non riuscì a resistere alle armi moderne.
Ancora oggi, all’angolo sud-orientale delle mura, sono visibili le tracce dei colpi di cannone delle truppe giapponesi, testimonianza silenziosa di un passato turbolento.
Queste cicatrici storiche non solo raccontano la resilienza della città e dei suoi abitanti, ma servono anche come monito del costo della guerra.
Camminare lungo queste mura, che hanno visto secoli di pace e conflitti, permette di riflettere sulla straordinaria storia di Pingyao, una città che, nonostante tutto, continua a preservare la sua integrità e il suo fascino antico.
Pingyao: la Banca di cambio Rishengchang
Come Firenze, città di mercanti e uno dei centri finanziari europei del Rinascimento, così Pingyao è stata uno dei luoghi di nascita delle attività finanziarie e commerciali per la Cina, grazie alla sua posizione strategica lungo la Via della Seta.
La Banca di cambio Rishengchang, costruita nel 1823 durante la dinastia Qing (1644-1911), rappresenta un punto di svolta nella storia economica cinese.
Durante questo periodo, la valuta cinese era la moneta d’argento, che presentava evidenti problemi di sicurezza e comodità per i commercianti.
Trasportare grandi somme di denaro o trovare qualcuno disposto a cambiare le varie monete raccolte durante i viaggi era complicato e rischioso.
La Rishengchang offrì una soluzione innovativa: le cambiali.
Questo sistema permetteva ai commercianti di depositare contante presso una filiale e spendere, tramite cambiale, la stessa somma in un’altra filiale, rendendo possibile il trasferimento sicuro di fondi attraverso il vasto territorio cinese.
Questa prima forma di credito non solo facilitò il commercio, ma rivoluzionò il sistema finanziario dell’epoca, garantendo sicurezza e comodità agli imprenditori e contribuendo a fare di Pingyao un centro nevralgico del commercio e delle finanze in Cina.
La sede del Museo del Banco di Cambio cinese
Dal 1823, la Banca di Cambio Rishengchang influenzò notevolmente l’economia e lo sviluppo del sistema bancario cinese.
Per 108 anni, dalla sua apertura fino al fallimento definitivo, Pingyao divenne un fiorente centro finanziario.
Durante questo periodo, molti importanti istituti finanziari presero sede nella città, e le ricche famiglie dei banchieri vi costruirono sontuose residenze.
La Rishengchang arrivò ad avere filiali in 45 diverse città della Cina e perfino a New York e San Francisco, trasformando Pingyao nella capitale finanziaria della Cina fino agli inizi del Novecento.
Oggi, la Banca Rishengchang originale è stata completamente restaurata nel 1995 e inclusa nell’elenco dei Beni Culturali Chiave della Provincia dello Shanxi.
Questa storica struttura è ora la sede del Museo del Banco di Cambio cinese, offrendo ai visitatori un’affascinante visione del passato economico della Cina e della straordinaria eredità finanziaria di Pingyao.
Passeggiando tra le sue sale, si possono rivivere i giorni di gloria della banca, comprendendo come questo istituto abbia rivoluzionato il commercio e il sistema finanziario del tempo.
L’ingegnosità dei mercanti dell’antica Cina
La visita a questo sito ricco di storia trasporta il visitatore indietro nel tempo, quando il denaro veniva raccolto in forzieri e i funzionari di banca vivevano nel luogo in cui lavoravano.
All’interno del complesso, composto da tre cortili, è possibile esplorare vecchie stanze arredate con mobili d’epoca e popolati da manichini di impiegati intenti a pesare metalli preziosi con bilancini o alle prese con antiche tecniche contabili.
Si possono ammirare i mezzi dei primi trasporti valori in Cina, le armi delle guardie che li difendevano e i depositi di merci preziose, con lingotti di forma insolita.
Questa esperienza offre uno spaccato vivido dell’intraprendenza e dell’ingegnosità dei mercanti dell’antica Cina e illustra come i commercianti dello Shanxi abbiano dato un contributo fondamentale allo sviluppo del commercio cinese.
Ogni dettaglio del museo, dai registri contabili alle cassaforti, racconta la storia di un’epoca in cui la sicurezza e la fiducia erano pilastri del commercio, permettendo ai visitatori di comprendere a fondo l’evoluzione del sistema bancario e la ricca eredità culturale di Pingyao.
Pingyao: Jinzhong Erlang Temple
Il Tempio Jinzhong Erlang di Pingyao, situato nella parte nord della città, è un affascinante esempio di architettura taoista.
Questo complesso sacro è costituito da vari padiglioni, ognuno dei quali offre un’immersione profonda nei principi di una filosofia antica che continua a influenzare la vita e le relazioni personali e familiari del popolo cinese.
Passeggiando tra gli edifici, i visitatori possono esplorare le dottrine del Taoismo, che promuove l’armonia con la natura, la ricerca della saggezza interiore e il bilanciamento delle energie opposte.
Gli affreschi e le sculture presenti nei padiglioni illustrano storie e insegnamenti millenari, mentre gli spazi tranquilli del tempio invitano alla meditazione e alla riflessione.
Visitare il Tempio Jinzhong Erlang non è solo un viaggio nel tempo, ma anche un’opportunità per comprendere meglio le radici spirituali e culturali che continuano a plasmare la società cinese moderna.
Pingyao: Temple of the City God
Il Tempio del Dio della Città di Pingyao è un affascinante complesso taoista situato quasi di fronte al Tempio di Confucio, con cui spesso viene confuso.
Composto da tre sezioni principali: il Tempio del Dio della Città, Caishen (il dio della ricchezza) e Zaojun (il dio della cucina), il sito è un intrico di cortili e vialetti che conducono a edifici con tegole smaltate, splendide sculture e affreschi meravigliosamente preservati.
Passeggiando tra questi spazi sacri, si può osservare la devozione dei fedeli che bruciano incenso, pregano e offrono cibo alle divinità, creando un’atmosfera di profonda spiritualità.
Subito dopo l’ingresso, un grazioso cortile accoglie i visitatori con piccole statue raffiguranti i 12 animali del calendario cinese, offrendo un tocco di cultura e tradizione locale.
Questo tempio, con la sua architettura suggestiva e la vibrante attività religiosa, offre un’immersione autentica nella spiritualità e nelle pratiche taoiste, riflettendo l’antica saggezza che continua a permeare la vita quotidiana dei cinesi.
La multifunzionalità degli edifici storici cinesi
Le sale del Tempio del Dio della Città di Pingyao sono disposte in quattro cortili paralleli, ognuno progettato per svolgere diverse funzioni.
Questo complesso non è stato concepito solo come un luogo di culto, ma anche come un ufficio governativo, riflettendo la multifunzionalità degli edifici storici cinesi.
Durante la nostra visita, siamo stati fortunati ad assistere a una cerimonia con tantissimi bambini, un evento che abbiamo seguito con grande curiosità.
I bambini, vestiti in abiti tradizionali, partecipavano con entusiasmo, portando un’atmosfera di gioia e vitalità al tempio.
Le loro risate e canti riecheggiavano tra le antiche mura, creando un contrasto affascinante con la solennità degli ambienti.
Questo momento ci ha permesso di vedere il tempio non solo come un sito storico, ma come un luogo vivo, dove le tradizioni continuano a essere tramandate di generazione in generazione.
Pingyao: Wen Miao (il Tempio di Confucio)
A Pingyao, il Tempio di Confucio è situato alle spalle di un bassorilievo in ceramica lungo molti metri, che raffigura numerosi draghi in una danza sinuosa.
Questo suggestivo ingresso conduce al Tempio Wen Miao, che ospita il Tempio Dacheng, risalente al 1163.
Il Tempio Dacheng è non solo l’edificio più antico di Pingyao, ma anche il tempio dedicato a Confucio più antico della Cina.
Costruito durante la dinastia Tang, fu la dimora di Confucio e della sua famiglia, un luogo di grande importanza storica e culturale.
Camminare tra le sue antiche mura è come fare un viaggio nel tempo, immergendosi nella saggezza millenaria del grande filosofo cinese.
Ogni dettaglio architettonico, ogni incisione e scultura, racconta storie di un’epoca in cui la filosofia confuciana plasmava la società cinese.
Il tempio non è solo un luogo di culto, ma anche un monumento che celebra l’eredità intellettuale di Confucio, offrendo ai visitatori un’esperienza educativa e spirituale unica.
Il doppio ruolo del Tempio di Confucio
Il complesso del Tempio di Confucio di Pingyao ha subito danni e distruzioni in diverse occasioni nel corso dei secoli, ma ogni volta è stato ricostruito e restaurato, preservando la sua importanza storica e culturale.
Per gran parte della sua storia, il tempio non è stato solo un luogo di culto, ma anche la sede della scuola locale, dove gli insegnamenti di Confucio venivano trasmessi alle nuove generazioni.
Questo doppio ruolo ha fatto sì che il tempio diventasse un centro di apprendimento e riflessione, dove gli studenti potevano immergersi nella filosofia confuciana e apprendere valori come la moralità, l’etica e il rispetto.
Oggi, camminando tra i cortili e i padiglioni del tempio, si può percepire l’aura di saggezza e conoscenza che ha permeato questi spazi per secoli.
Le aule e le sale, un tempo animate dalle voci degli studenti, raccontano ancora la storia di un’educazione fondata sui principi del grande maestro, rendendo il Tempio di Confucio un luogo di straordinaria rilevanza per chiunque desideri comprendere le radici culturali e intellettuali della Cina.
Un’oasi di tranquillità e pace che invita alla riflessione
Il Tempio di Confucio di Pingyao è un luogo di grande suggestione, un’oasi di tranquillità e pace che invita alla riflessione.
Passeggiare tra i suoi giardini e cortili è un’esperienza rilassante, con l’architettura storica e la natura che si fondono armoniosamente.
Il portale d’ingresso, con le sue intricate decorazioni, accoglie i visitatori in questo ambiente sereno.
Il giardino che conduce al tempio, curato con attenzione, offre un percorso che sembra sospeso nel tempo, incorniciato da alberi secolari e piante rigogliose.
L’intera area è pervasa da un senso di calma, ideale per meditare o semplicemente lasciarsi ispirare dalla bellezza circostante.
Nonostante la quiete che regna, il tempio è frequentato da numerosi fedeli che, con le loro preghiere e offerte, aggiungono un ulteriore strato di sacralità a questo spazio.
La loro presenza, discreta e devota, contribuisce a creare un’atmosfera di profonda spiritualità, rendendo il Tempio di Confucio un luogo non solo di interesse storico e culturale, ma anche di autentica esperienza religiosa.
Un centro storico di grande importanza culturale
Il Tempio Wen Miao di Pingyao non è solo un luogo di pace e serenità, ma anche un centro storico di grande importanza culturale.
Questo tempio era il fulcro degli esami imperiali, dove gli aspiranti funzionari si preparavano intensamente per dimostrare le proprie capacità e conoscenze di fronte agli esaminatori.
I padiglioni sono adornati con sculture lignee e marmoree che raffigurano Confucio e i suoi discepoli, trasmettendo un senso di venerazione e rispetto per la filosofia confuciana.
Al centro del complesso si erge la maestosa sala Dacheng, dove venivano proclamati gli editti imperiali, simboleggiando l’autorità e la giustizia dell’Impero.
Sulla parete posteriore di questa sala si può ancora ammirare un enorme carattere “kui”, un tempo situato accanto a un grande tamburo utilizzato per segnare l’inizio degli esami.
La storia di questo luogo è intrisa di tradizione e di aspirazioni, riflettendo l’importanza dell’istruzione e della meritocrazia nella società cinese imperiale.
Oggi, visitare il Tempio Wen Miao non è solo un viaggio nel passato, ma anche un’opportunità per comprendere come la cultura e la educazione abbiano plasmato le dinamiche sociali e politiche della Cina antica.
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