Benin, la danza KoKou
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Benin, la danza KoKou

Benvenuti, nell’articolo qui sotto vi parlo della danza Kokou, rito al quale abbiamo assistito nel corso del viaggio “Togo Benin” effettuato con Avventure nel Mondo nel gennaio 2024.

Disclaimer – Avvertenza per i lettori

Si avverte il lettore che all’interno di questo articolo, ci sono descrizioni e immagini che potrebbero risultare particolarmente intense e crude.

Questo perché il rito della danza Kokou non è solo un semplice spettacolo, ma una profonda immersione nell’essenza stessa della spiritualità e dell’esperienza umana.

Le immagini potrebbero rivelare la brutalità e la violenza degli atti rituali, che, seppur intrisi di significati sacri e profondamente culturali, potrebbero risultare disturbanti per alcuni.

Tuttavia, è attraverso la comprensione di tali pratiche che possiamo attingere a una conoscenza più profonda delle tradizioni e delle credenze che animano le comunità che le praticano.

La danza Kokou: una trascendenza brutale e potente

La danza Kokou si distingue come un’esperienza che oltrepassa i confini della normalità. Non è la danza di leggiadri movimenti o di gesti eleganti, bensì un’immersione nel caos primordiale, una fusione tra l’uomo e la divinità.

Qui, la perfezione cede il passo alla potenza cruda e alla forza spirituale. Gli iniziati non sono semplici danzatori, ma veicoli di un potere ancestrale che li possiede e li guida attraverso un viaggio nell’ignoto.

La loro trance non è una dolce melodia, ma un ruggito selvaggio che sfida ogni convenzione.

È la fusione di corpo e spirito, un’esplosione di energia che scuote le fondamenta del mondo visibile e invisibile. In questa danza, non c’è spazio per la timidezza o per l’esitazione; è un’offerta di sé alla volontà di Kokou, una prova di coraggio e devozione.

E mentre il sangue scorre e le lame affondano nella carne, è la purificazione dell’anima che si compie, un sacrificio che rinnova e guarisce.

La potente protezione di Kokou

Nel cuore della danza Kokou risplende la figura potente di una divinità che è più di una semplice entità spirituale: è un baluardo di protezione per la comunità.

Kokou, con la sua saggezza antica e la sua forza imponente, si erge come guardiano contro le minacce invisibili che possono affliggere la vita quotidiana.

È un faro di speranza e sicurezza, offrendo riparo dalle forze malefiche che si annidano nell’ombra.

In un mondo in cui le malattie possono rappresentare una minaccia costante, Kokou si distingue come difensore implacabile, combattendo con vigore contro ogni afflizione che osa sfidare il benessere della sua gente.

La sua presenza rassicurante permea l’aria, offrendo conforto e guarigione a coloro che si rivolgono a lei con fiducia.

È una figura venerata, le cui azioni risuonano con un senso di protezione duraturo, alimentando la fede e la devozione di coloro che si affidano al suo potere.

Cuore battente: il ritmo sacro dei tamburi nella danza Kokou

Il ritmo incessante dei tamburi è stato il battito cardiaco di questa cerimonia, permeando ogni istante con la sua potenza e la sua forza primordiale.

Come un’antica melodia che risuona attraverso i secoli, i tamburi hanno trascinato i partecipanti in un vortice di emozioni e spiritualità.

Le loro note profonde e costanti hanno creato un legame indissolubile tra il mondo materiale e quello spirituale, guidando i danzatori attraverso il cammino della trance e della connessione divina.

Ogni colpo dei tamburi ha segnato un passo verso la consacrazione e l’immersione totale nell’esperienza sacra della danza Kokou, unendo i partecipanti in un’unica armonia rituale.

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Un viaggio di iniziazione e devozione

Nel mondo avvincente della danza Kokou, il viaggio di iniziazione si snoda attraverso rituali e promesse profonde.

È un percorso che inizia ancor prima della nascita, quando genitori ansiosi fanno giuramenti solenni a Kokou, implorando la sua protezione per il futuro del loro bambino.

È un impegno che si fa sentire nell’aria carica di speranza e desiderio di benedizione divina. Quando il neonato viene alla luce, i genitori sono chiamati a prendere una decisione cruciale: consacrare il loro piccolo alla divinità.

È un atto di fiducia e devozione, un legame eterno che si forma tra la famiglia e il potere trascendente di Kokou. Attraverso questo gesto, il bambino diventa parte integrante della comunità spirituale, promettendo di onorare e servire il suo protettore divino per tutta la vita.

È un legame che trasmette un senso di appartenenza e scopo, guidando il giovane iniziato lungo il sentiero illuminato della danza Kokou, verso la sua destinazione spirituale.

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Possessione e Cerimonie preliminari: Il Sacro legame con Kokou

Nel cuore della danza Kokou risiede una connessione profonda con la divinità Kokou, protettrice della comunità e guaritrice delle malattie.

Ogni taglio sulla pelle del danzatore non è solo un segno fisico, ma un atto di consacrazione, un rito che precede la possessione dello Spirito di Kokou.

Prima di immergersi in questa trance, i danzatori partecipano a solenni cerimonie di libagione agli altari divini, offrendo sacrifici, pregando e preparando il terreno alla manifestazione della chiaroveggenza.

E’ in questo momento che gli spiriti risvegliati dal sacrificio e dai canti regalano ai danzatori il dono dell’illuminazione.

Quando lo Spirito di Kokou entra nei danzatori, una nuova visione si apre loro: vedono oltre il visibile, scrutano nei recessi dell’anima e predicono il pericolo imminente.

È un momento di comunione mistica, in cui lo Spirito e il danzatore si fondono, pronti a svelare il destino con un semplice sguardo o un gesto.

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Guaritori coraggiosi: custodi dell’anima

Nel cuore della Danza Kokou risiede lo Spirito tempestoso di Kokou, che guida i danzatori attraverso un rituale di sacrificio e purificazione.

Le lame che solcano la pelle non sono solo segni fisici, ma canali per la purificazione, un’offerta per la liberazione delle anime afflitte. In questo rito, i danzatori si fanno carico delle negatività che gravano sul pubblico, trasformando il loro stesso dolore in un atto di guarigione.

Questo rito sacro si svolge tre volte l’anno ed è presieduto da tre categorie di iniziati: un bambino, un giovane ed un anziano, custodi della tradizione e della saggezza.

Gli iniziati non possono fare a lungo questa danza (è raro trovarne con più di 50 anni) perché il contesto della danza non sempre permette loro di fare correttamente i tagli con cui fare uscire dal corpo il male di cui si sono fatti carico.

In questo caso la conseguenza é quella che lo Spirito, irrompendo dentro di loro e potenziando tutto, dà energia anche alle negatività rischiando di farli ammalare.

Alla fine della cerimonia, quando sono stati purificati tutto il villaggio e tutte le persone presenti, viene il momento in cui per aiutare lo Spirito ad uscire dal corpo degli iniziati, questo viene spruzzato con alcool e picchiettato da una “sacerdotessa”.

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La custode dello Spirito

Una figura maestosa e materna emerge nel cuore della cerimonia: la sacerdotessa. Con le sue forme generose e la sua presenza avvolgente, ha il compito di contenere lo Spirito.

Armata di un antico rituale, prende l’alcool tra le labbra e lo sputa sulla schiena del danzatore, un gesto che ne calma il fuoco interno e stabilizza l’energia divina.

La sua presenza incarna la forza tranquilla che sostiene il viaggio spirituale dei danzatori.

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Diversi tipi di danzatori: manifestazioni Divine

All’interno della danza Kokou emergono due distinti gruppi di danzatori, ognuna con la propria eloquente espressione spirituale.

Nel primo gruppo, i danzatori iniziano a ruotare su se stessi quando lo Spirito li possiede, trasportati in uno stato di estasi che li rende quasi selvaggi.

Assistiti da guardiani che applicano polveri per contenere la loro energia travolgente, essi si immergono in un mondo sconosciuto, dove la percezione ordinaria cede il passo ad una realtà divina.

Indossano costumi di paglia grezza ed esibiscono sul corpo i segni della consacrazione: tagli simbolici che si infliggono durante la danza e che servono a purificarsi e a respingere il male.

Questi danzatori diventano canali attraverso cui lo Spirito comunica, rivelando verità celate con un semplice tocco della mano.

Quando ti danno la mano e ti fissano se vedono qualcosa di negativo ti possono dire “fai questo, fai quello”.

Quando ti fissano in quel mondo c’è una comunione tra il tuo Spirito e quello che li possiede.

Diversi tipi di danzatori: l’armonia dei due mondi

Nel secondo gruppo di danzatori, il corpo diviene il palcoscenico di un’antica simbologia dipinta nei toni vibranti del blu e del bianco.

Questi colori, rappresentativi di mondi distanti, narrano la storia degli schiavi che, sperando in un ritorno alla terra natale, hanno portato con sé riti tradizionali.

Sperimentando la trance come ponte tra due realtà, quella africana e quella brasiliana, essi cercano l’equilibrio tra il visibile e l’invisibile, il conosciuto e l’ignoto.

Durante la danza, i loro corpi vengono cosparsi di polveri che unite al movimento, amplificano la presenza dello Spirito in un delicato intreccio di colori e spiritualità.

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Diversi tipi di danzatori: portatori di messaggi

C’è un’ulteriore distinzione fra i danzatori, quelli che non indossano la paglia naturale come gli iniziati ma delle paglie colorate.

Questi non sono chiaroveggenti ma sono portatori di messaggi. Con grazia e potenza danzano senza mai cadere a terra come succede agli iniziati (che a volte sembrano diventare folli picchiando la testa su muri o per terra), sollevando i piedi in un ritmo vibrante.

Sono i canali attraverso cui gli spiriti si manifestano durante la danza, trasmettendo messaggi.

Il rituale di chiusura della Danza Kokou

In precedenza, nel cuore della foresta sacra, tra gli alberi secolari e le ombre danzanti, dove l’antico abbraccio della natura avvolge ogni segreto con delicatezza, i maestri feticheur, custodi del sapere ancestrale, si sono recati per raccogliere le piante per preparare la polvere per i rituali .

Ora, il capo del rituale, in un’atmosfera carica di mistero, con l profumo penetrante di quelle erbe antiche che impregna l’aria prepara un atto di profonda reverenza e potere, il rituale di chiusura della cerimonia della danza Kokou.

È un momento solenne, un’occasione in cui il legame tra il mondo materiale e quello spirituale si fonde in un unico filo intrecciato di sacralità.

Qui, due polli dal piumaggio nero diventano i protagonisti di un atto sacro, offrendo il loro sacrificio per chiudere il cerchio della pratica.

Il loro sangue, simbolo di vita e rinascita, si unisce alle polveri speciali preparate con cura millenaria, dando vita a una miscela potente e misteriosa che incanala lo Spirito verso il suo destino.

I guardiani della tradizione

Queste polveri, create con piante sacre raccolte dagli stessi guardiani della tradizione, custodiscono segreti antichi e poteri insondabili.

Sono il frutto di conoscenze tramandate di generazione in generazione, un legame diretto con il divino che permea ogni particella di questa terra sacra.

E mentre il fuoco divora l’offerta sacrificale, trasformando il sangue e le piume in cenere profumata, si compie un rituale di passaggio che segna il confine tra il mondo terreno e quello ultraterreno.

È un momento di profondo rispetto e venerazione, in cui il potere della natura e della spiritualità si fondono in un’unica armonia, alimentando il legame indissolubile tra gli uomini e gli spiriti che li circondano.

Il segreto delle polveri Sacre: una conoscenza riservata a poche Anime Degne

Nel fitto manto della foresta sacra, custode di antichi segreti e misteri, si cela il cuore pulsante del rito della danza Kokou.

Qui, solo coloro che sono stati iniziati e dimostrano di essere persone degne possono penetrare nel regno delle piante sacre e rivelare i loro segreti nascosti.

La preparazione delle ceneri sacre è un atto di profonda devozione e rispetto verso le forze della natura e dell’universo.

Ogni foglia raccolta, ogni seme selezionato, porta con sé la promessa di poteri sovrannaturali e virtù straordinarie.

Tuttavia, questo sapere non è accessibile a tutti; è riservato solo a coloro che dimostrano di essere degni di riceverlo.

Un’arte antica tramandata di generazione in generazione

Nella foresta, le foglie vengono raccolte con cura e attenzione, ciascuna destinata a un preparato specifico che richiede una composizione precisa.

Le polveri che ne derivano possono variare, con basi che spaziano dalla farina di mais al caolino, ognuna formulata con una ricetta unica e segreta.

È un’arte antica tramandata di generazione in generazione, custodita gelosamente dalle mani sapienti dei maestri feticheur e della sacerdotessa.

Eppure, non è solo la composizione delle polveri a rimanere avvolta nell’ombra; anche le proprietà e le virtù specifiche delle piante sono note solo a coloro che sono stati giudicati degni di questo sapere.

Le foglie e i semi che si trovano nella foresta sono intrisi di poteri straordinari, capaci di compiere miracoli e prodigi.

Tuttavia, il loro potere è riservato solo a coloro che sono pronti a custodirlo con devozione e rispetto.

La sacerdotessa conserva e trasmette questo sapere millenario

È la sacerdotessa, con la sua conoscenza profonda e la sua saggezza, che conserva e trasmette questo sapere millenario.

Attraverso di lei, le polveri sacre trovano il loro cammino verso la cerimonia, pronte a essere utilizzate per indurre la trance e aprire le porte verso il regno spirituale.

E così, mentre gli adepti si abbandonano alla trance e i loro occhi si tingono di bianco, le polveri sacre diventano il veicolo attraverso cui la magia e la spiritualità si fondono in un’unica esperienza mistica.

È un’immersione profonda nelle profondità dell’universo, dove il potere delle antiche piante si unisce al fervore umano, alimentando il fuoco della fede e della devozione.

Il potere trascendentale della cenere e del Cerchio Magico

Nel cerchio magico tracciato con la cenere sacra, la danza Kokou si trasforma in un rituale di connessione profonda tra gli uomini e il divino.

Questo cerchio spirituale, custodito dalle antiche polveri preparate con cura millenaria, diventa il punto focale in cui lo Spirito scende rapidamente per possedere i danzatori, unendo il mondo terreno a quello ultraterreno in un’esperienza mistica e trascendentale.

Qui, nel cuore del cerchio, ogni parola pronunciata, ogni gesto compiuto, è permeato dalla presenza divina, un legame indissolubile che collega il danzatore allo Spirito in una comunione sacra e profonda.

È un momento di intensa spiritualità, in cui il confine tra cielo e terra si dissolve, lasciando spazio solo alla pura essenza dell’esistenza umana e divina.

Il contatto diretto con la terra

Durante la danza Kokou, non bisogna indossare le scarpe poiché il contatto diretto con la terra nel luogo sacro dove si svolge la cerimonia consente ai partecipanti di connettersi profondamente con le energie positive emanate dalla danza stessa.

Questa connessione è fondamentale, poiché la terra funge da canale per l’energia spirituale, permettendo ai danzatori di immergersi completamente nell’esperienza rituale.

Al termine della danza, quando i danzatori entrano in uno stato di trance, vengono sussurrate loro formule rituali.

Queste parole sacre sono rivolte allo Spirito, invocandolo a liberare il corpo del danzatore, ristabilendo così l’equilibrio e l’armonia tra il mondo spirituale e quello terreno.

Questo momento di rilascio è essenziale per chiudere il cerchio rituale, garantendo che l’energia raccolta durante la danza venga correttamente reintegrata nell’ambiente sacro.

Un momento di passaggio

Così come lo Spirito entra rapidamente nel danzatore, così anche esce, al termine della cerimonia di uscita.

Questo rito, intriso di simbolismo e potere mistico, avviene con l’applicazione di sangue, cenere, farina e piume sul feticcio sacro, il cui ruolo è quello di riaccogliere lo Spirito che prima abitava i danzatori.

È un momento di passaggio, in cui il potere delle antiche ceneri consente lo scioglimento del legame spirituale, permettendo allo Spirito di lasciare il corpo del danzatore e ritornare al suo regno ultraterreno.

È un atto di profonda reverenza e rispetto, in cui il potere della natura e della spiritualità si fondono in un’unica armonia, alimentando la fede e la devozione dei partecipanti.

E mentre il cerchio si dissolve e le antiche polveri si disperdono nel vento, il ricordo di questa connessione sacra continua a bruciare nei cuori di coloro che hanno avuto il privilegio di partecipare a questo rituale millenario.

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