Benvenuti, nell’articolo qui sotto vi parlo della visita al Wadi Rum avvenuta nel corso del viaggio “Giordania Breve” effettuato con Avventure nel Mondo nel novembre 2017.
Il nostro viaggio
Il nostro viaggio in Giordania, nonostante sia stato di breve durata, è stato un’esperienza intensa e variegata, arricchita da un mix affascinante di antichi monumenti e meraviglie naturali.
Abbiamo esplorato le vestigia storiche di Amman, con le sue rovine romane e la Cittadella, ammirato l’incredibile conservazione di Jerash, e ci siamo lasciati incantare dalla magnificenza senza tempo di Petra, con i suoi templi scolpiti nella roccia.
Ma non sono state solo le meraviglie architettoniche a renderlo speciale.
Abbiamo anche sperimentato la serenità salina del Mar Morto, la biodiversità unica della riserva di Dana e l’immensità del deserto del Wadi Rum.
In questo articolo, desidero condividere la nostra straordinaria esperienza nel Wadi Rum, un paesaggio marziano di sabbia rossa e formazioni rocciose mozzafiato.
Qui, tra dune dorate e cieli infiniti, abbiamo vissuto l’essenza della bellezza naturale giordana, scoprendo la cultura beduina e lasciandoci affascinare da notti stellate che sembrano uscite da un sogno.
Il Wadi Rum: un deserto straordinario
A soli 60 chilometri da Aqaba, il vibrante porto sul Mar Rosso, una deviazione verso est offre l’opportunità di abbandonare l’antica Strada dei Re, la stessa che fu percorsa da Mosè, e di immergersi nella suggestiva area del Wadi Rum.
Questo altopiano, situato ai margini occidentali del deserto arabo nell’estremo sud della Giordania, è un vero e proprio paradiso per gli amanti della natura e dell’avventura.
Qui, tra maestose formazioni rocciose e vasti spazi sabbiosi, si svela un paesaggio surreale, scolpito dal vento e dal tempo, che ha ispirato esploratori e viaggiatori per secoli.
Il Wadi Rum, con i suoi canyon segreti, archi di pietra naturali e incisioni rupestri antiche, offre un’esperienza unica di connessione con una terra antica e misteriosa.
Ogni passo in questo deserto straordinario è un viaggio nel tempo, un ritorno alle origini della nostra civiltà e un invito a riflettere sulla bellezza e la fragilità del nostro pianeta.
Un simbolo di speranza e perseveranza
Ho tirato in ballo Mosè come esempio dei frequenti riferimenti storici di questo viaggio.
La figura di Mosè, ad esempio, l’avevamo trovata sul Monte Nebo, dove secondo le tradizioni ebraico-cristiane Mosè fu sepolto dopo aver visto da quell’altura la Terra Promessa.
Questo luogo sacro, carico di spiritualità e memoria storica, ci ha fatto riflettere sul significato profondo del viaggio stesso.
Il destino del Profeta era infatti quello di guidare il popolo eletto alla Terra promessa, di vederla ma di non riuscire a raggiungerla.
Questa immagine potente ci ha ricordato come spesso, nella vita, siamo chiamati a intraprendere percorsi pieni di sfide e sacrifici, con la consapevolezza che il compimento dei nostri sforzi potrebbe non essere sempre a nostra portata, ma che il vero valore risiede nel cammino e nell’eredità che lasciamo.
Il Monte Nebo non è solo un luogo fisico, ma un simbolo di speranza e perseveranza, di fede e di un sogno che trascende l’individualità, per abbracciare il destino collettivo di un popolo.
Wadi Rum: una vera e propria meraviglia geologica
Tornando al nostro amato deserto, possiamo dire che visitare il Wadi Rum è anche un viaggio attraverso l’evoluzione geologica della Terra.
Se vi aspettate un deserto sabbioso di sole dune, siete fuori strada. Il deserto qui è roccioso, si snoda tra montagne maestose separate da canyon spettacolari, con colori predominanti che variano dal rosso al marrone, impreziositi da sfumature di ocra in varie tonalità.
Questo straordinario panorama si distingue per i suoi archi e ponti naturali, con pietre e rocce scolpite, intagliate e plasmate dalla paziente opera della natura.
Una vera e propria meraviglia geologica, il Wadi Rum si erge con pinnacoli e nicchie la cui formazione è stata sapientemente modellata dall’erosione dei venti nel corso di milioni di anni.
È addirittura considerato uno dei panorami più belli al mondo, e non a torto: qui, ogni angolo racconta una storia antica, e il silenzio maestoso del deserto invita alla riflessione e all’ammirazione di una bellezza senza tempo.
Questo luogo incanta non solo per la sua estetica mozzafiato ma anche per il profondo senso di connessione con le forze naturali che hanno plasmato il nostro pianeta.
Un pò di storia
Verrebbe da pensare che, trattandosi di un deserto e considerandolo un luogo poco ospitale, non sia mai stato abitato.
Invece, le circa 30.000 incisioni rupestri che decorano le superfici di tenera arenaria delle pareti rocciose del Wadi Rum, i petroglifi, dimostrano tutto il contrario.
Il Wadi Rum ha ospitato insediamenti umani fin dai tempi preistorici, e sia i petroglifi che i tumuli funebri che punteggiano tutta l’area ne testimoniano l’importanza come territorio di caccia e di ritrovo nei millenni passati.
Duemila anni fa, con i Nabatei, è stato culla e incrocio di civiltà e di religioni.
Qui possiamo ammirarne le testimonianze nei resti di città sepolte nell’oblio, tracce di una cultura che ha saputo prosperare in un ambiente apparentemente ostile.
La presenza di sorgenti d’acqua e la posizione strategica avevano inizialmente favorito lo sviluppo di queste comunità, rendendo il Wadi Rum un nodo cruciale per il commercio e le relazioni interculturali.
Tuttavia, con il progressivo esaurimento di queste risorse vitali, il destino delle loro comunità è stato segnato, trasformando questa regione in un affascinante palinsesto storico, dove le tracce del passato si mescolano al silenzio del deserto.
Oggi, il Wadi Rum non è solo un testimone silente di epoche lontane, ma anche un invito a riscoprire l’ingegno e la resilienza dei popoli che lo hanno abitato.
I Beduini
Il Wadi Rum è la terra dei beduini, una popolazione che conserva gli stessi valori e le stesse tradizioni di molte tribù nomadi arabe.
Oggi, questi beduini sono diventati guide turistiche, accompagnando i visitatori alla scoperta del parco nazionale con passione e conoscenza.
Sono felici di lavorare in un settore che promuove la bellezza del loro territorio, trovando in questa attività una nuova fonte di reddito che consente loro di mantenere vive le loro tradizioni e i loro valori culturali.
Questa opportunità li rende estremamente orgogliosi. Indossando l’abito tradizionale e rispettando le proprie usanze, i beduini non solo arricchiscono l’esperienza dei turisti, ma assumono anche un ruolo che ha un forte impatto sul fascino del Wadi Rum.
La loro presenza aggiunge un elemento autentico e culturalmente ricco a questa destinazione, rendendola ancora più affascinante.
I beduini, con la loro profonda conoscenza del territorio e la loro calorosa ospitalità, offrono un’esperienza immersiva e indimenticabile, facendo del Wadi Rum non solo un luogo di straordinaria bellezza naturale, ma anche un vivace centro di tradizione e cultura.
Intrecciano il fascino dei paesaggi con le leggende e le tradizioni
È con loro che ci si avventura nella sabbia, tra i rilievi rocciosi di colore rossastro e le antiche iscrizioni che si possono trovare in tutto il deserto, i petroglifi.
Al di là della bellezza intrinseca del Wadi Rum, sono proprio i beduini a raccontarci la sua storia, intrecciando il fascino dei paesaggi con le leggende e le tradizioni tramandate da generazioni.
Con la loro guida esperta, i visitatori scoprono non solo le meraviglie geologiche e naturali, ma anche le storie incise nella pietra, che parlano di popoli antichi e delle loro vite nel deserto.
I beduini, custodi di un sapere millenario, trasformano ogni escursione in un viaggio nel tempo, rivelando segreti nascosti tra le dune e i canyon.
Il loro racconto rende viva la memoria del Wadi Rum, facendo emergere un mosaico di culture e civiltà che hanno attraversato questo territorio straordinario.
La loro presenza conferisce un valore aggiunto inestimabile all’esperienza, poiché permettono di percepire il deserto non solo come uno spettacolo della natura, ma come un libro aperto su una storia affascinante e ancora vibrante.
Le attività
Durante la nostra permanenza nel Wadi Rum, abbiamo percorso il deserto a bordo di pickup, sentendo l’aria sul viso che scompigliava i capelli e agitava le sciarpe e i foulard.
La sabbia mossa dal vento si infilava dappertutto, regalando un senso di avventura e libertà infinita.
Mentre il panorama scorreva davanti ai nostri occhi, siamo stati immersi nei colori accesi che tingevano il paesaggio, dalle sfumature rosse delle rocce ai toni dorati delle dune.
L’emozione di sfrecciare nel deserto, sentendo l’adrenalina ogni volta che la jeep scendeva da dune particolarmente alte, era indescrivibile.
Ogni curva, ogni salto, ogni tratto percorso ci faceva sentire un tutt’uno con questo ambiente maestoso e selvaggio.
Ogni momento vissuto nel Wadi Rum è stato un’esperienza sensoriale unica, amplificata dall’intensità dei colori, dal suono del vento e dalla sensazione della sabbia sotto di noi, creando ricordi indelebili di una terra che incanta e conquista il cuore.
Un luogo di introspezione e meraviglia
Il deserto è uno dei luoghi più ameni e difficili in cui ci si possa ritrovare.
Può essere sinonimo di avventure adrenaliniche, come quelle appena descritte, dove il cuore batte forte e la natura selvaggia sembra sfidare ogni nostro passo.
Oppure, può essere un simbolo di pace, con i suoi spazi infiniti che si estendono a perdita d’occhio, il silenzio assoluto rotto solo dal sussurro del vento, e una solitudine che invita alla riflessione e alla connessione profonda con sé stessi e con la terra.
Il deserto, con la sua dualità affascinante, offre esperienze che vanno oltre il semplice viaggio: è un luogo di introspezione e meraviglia, dove ogni granello di sabbia racconta storie antiche e ogni tramonto dipinge il cielo con colori che toccano l’anima.
Questa avventura, sia essa fatta di emozionanti corse in jeep o di momenti di contemplazione sotto il cielo stellato, è una di quelle che non si dimenticano, che lascia un segno indelebile nel cuore e nella mente di chi ha il privilegio di viverla.
Uno scatto caratterizzato da un’insolita composizione
Una tappa del nostro vagabondare nel Wadi Rum che resterà indelebile nei miei ricordi, anche perché l’ho immortalata con uno scatto caratterizzato da un’insolita composizione, è stata la salita fino alla cima di un’enorme duna rossa.
Qui, immersi nella maestosità del paesaggio, siamo rimasti a goderci la sabbia finissima sotto i piedi scalzi, sentendo ogni granello come una carezza della natura.
La pace e la quiete del deserto ci avvolgevano, offrendo un rifugio dalla frenesia del mondo moderno e invitandoci a un momento di riposo e contemplazione.
Questo angolo di paradiso terrestre, con il suo silenzio assoluto e la vastità che si estendeva all’orizzonte, ha offerto un’esperienza sensoriale e spirituale unica.
Dopo aver assaporato questa tranquillità, la discesa dalla duna è stata un momento di pura gioia e spensieratezza, scivolando giù tra le risate, come bambini che giocano.
Questa esperienza, con la sua combinazione di bellezza serena e divertimento semplice, ha creato un ricordo indelebile, catturato in una fotografia che racconta molto più di quanto le parole possano esprimere.
I tramonti
Il Wadi Rum è chiamato anche “la valle della Luna” perché, anche di notte, sotto il cielo stellato, è in grado di offrire spettacoli di una suggestione unica.
Le maestose formazioni di arenaria, le dune ondulate, le distese di sabbia infinite e le antiche piste carovaniere diventano le quinte di un teatro naturale che dà il meglio di sé all’alba e al tramonto.
In questi momenti magici, la luce bassa e angolata mette in evidenza i contrasti e delinea i contorni del paesaggio, trasformando il deserto in un caleidoscopio di colori.
I Beduini ci raccontano che, a seconda delle stagioni, mutano i colori del deserto e del sole che tramonta dietro le rocce, passando dalle tonalità arancioni e rosse dell’estate ai toni più morbidi e dorati dell’inverno.
Ma, indipendentemente dalla stagione, la sensazione è che il panorama sia sempre spettacolare.
Ogni tramonto e ogni alba nel Wadi Rum sono un evento unico, un quadro in continuo cambiamento che affascina e incanta chiunque abbia la fortuna di ammirarlo.
Questo deserto, con il suo fascino senza tempo e la sua bellezza mozzafiato, offre un’esperienza visiva e emotiva che rimane impressa nella memoria, rendendo ogni visita un’avventura indimenticabile.
Il campo tendato
Dormire in un campo tendato e ammirare il tramonto sul deserto è sicuramente il modo migliore di concludere la giornata al Wadi Rum.
Vale veramente la pena fermarsi a dormire nei campi tendati anche solo per una notte, perché offrono un’esperienza autentica e immersiva.
Questi campi, pur richiedendo un giusto spirito di adattamento, sono generalmente strutture semplici ma caratteristiche e ben organizzate.
Non bisogna mai dimenticare di essere nel deserto, un ambiente che esige rispetto e consapevolezza.
Tuttavia, proprio questa semplicità contribuisce a creare un’atmosfera unica: il calore del fuoco sotto il cielo stellato, il silenzio avvolgente della notte, e la sensazione di essere parte di un mondo antico e maestoso.
Ogni campo tendato è una piccola oasi di accoglienza, dove si possono gustare piatti tradizionali, ascoltare storie beduine e lasciarsi cullare dal suono del vento tra le dune.
Ammirare il tramonto, con i colori del cielo che si fondono con quelli della sabbia, e poi addormentarsi sotto un tappeto di stelle, è un’esperienza che va oltre il semplice pernottamento: è un ritorno alle origini, un modo per ritrovare una connessione profonda con la natura e con se stessi.
Il calore del fuoco e la serenità del deserto
Ci si ritrova poi alla sera attorno a un fuoco condiviso con i Beduini, sorseggiando tè o caffè, immersi nella musica o semplicemente contemplando il cielo stellato, lontani dalle luci cittadine, in piacevole compagnia.
È un momento di autentica condivisione, dove il calore del fuoco e la serenità del deserto creano un’atmosfera magica.
Il cielo sopra di noi regala stellate così limpide che sembra di poter toccare le galassie con un semplice sguardo verso l’alto.
Questo spettacolo naturale incanta e emoziona, lasciando un’impronta profonda nel cuore di chi lo vive.
Ascoltare il sussurro del vento che carezza lievemente la tenda, senza riuscire a penetrarla, è un dettaglio che aggiunge al fascino dell’esperienza notturna nel deserto.
Dopo aver ammirato un cielo così vasto e stellato, quasi palpabile alzando il braccio, ci si sente parte di un universo infinito e misterioso.
È un’emozione indescrivibile, un momento di pura semplicità e felicità che raramente si trova altrove.
Vivere queste sensazioni nel Wadi Rum è un privilegio che arricchisce l’anima e nutre lo spirito di avventura e scoperta.
Wadi Rum: la “cammellata”
Il giorno dopo, se ci si sveglia presto nel Wadi Rum, oltre ad ammirare l’alba e condividere la colazione con i Beduini, si apre la possibilità di vivere un’esperienza caratteristica e irripetibile: un’escursione in groppa a un cammello.
Questo antico mezzo di trasporto ci riporta indietro nel tempo, mentre attraversiamo il deserto con passo tranquillo, accompagnati da una guida esperta che ci racconta storie e leggende del territorio.
Il cammello, con il suo passo lento e regolare, permette di assaporare appieno la bellezza del paesaggio circostante, facendoci sentire parte integrante di questa terra selvaggia e affascinante.
Durante il ritorno dal campo tendato al villaggio, ogni passo è un momento di contemplazione e connessione con la natura, un’occasione per cogliere dettagli che altrimenti sfuggirebbero in un viaggio più veloce.
Questa esperienza non è solo un modo pittoresco per spostarsi, ma un’opportunità per immergersi completamente nella cultura beduina e nel ritmo tranquillo della vita nel deserto.
È un capitolo prezioso e indimenticabile di un viaggio che continua a sorprendere e incantare, offrendo un legame autentico con le tradizioni millenarie di questo luogo straordinario.
Il Rock Bridge
Altrettanto emozionante è l’esperienza di salire sul Rock Bridge, il famoso arco naturale del Wadi Rum, che offre un panorama mozzafiato e imperdibili opportunità per foto ricordo.
Questa formazione rocciosa, modellata dai millenni di erosione del vento e dell’acqua, si erge come un simbolo della forza e della bellezza del deserto.
Arrivare fino alla sommità del Rock Bridge permette di abbracciare con lo sguardo l’immensità del Wadi Rum, ammirando le sue creste rocciose che si stagliano contro il cielo chiaro e il deserto che si estende fino all’orizzonte.
Ogni passo lungo il sentiero che conduce al Rock Bridge è un viaggio attraverso la storia geologica e culturale di questa regione, mentre la vista dalla cima regala una prospettiva unica sulla natura selvaggia e incontaminata del deserto.
Le foto scattate qui non sono solo ricordi tangibili di un viaggio straordinario, ma testimonianze della bellezza epica e della maestosità del Wadi Rum, che continua a ispirare e affascinare chiunque vi si avventuri.
Il deserto che piace ai registi
Il Wadi Rum è un luogo che ha molte storie da raccontare.
Una di queste, la più famosa per noi occidentali, è quella che narra le gesta epiche di Lawrence d’Arabia, un personaggio realmente vissuto, che ha lasciato dietro di sé una scia di romanticismo tale da ispirare anche il celebre film con Peter O’Toole e Omar Sharif.
Questo affascinante deserto, con le sue rocce rosse e le dune sabbiose, ha visto le avventure del tenente colonnello inglese Thomas Edward Lawrence, conosciuto con lo pseudonimo di Lawrence d’Arabia, durante la rivolta araba collaterale alla prima guerra mondiale.
Le sue imprese militari, condotte con astuzia e coraggio, non solo hanno contribuito a cambiare le sorti del conflitto, ma hanno anche lasciato un segno indelebile nella cultura e nella storia.
Nella foto qui sotto, possiamo vedere il luogo dove ha vissuto e operato Lawrence, un territorio aspro e selvaggio che ancora oggi conserva l’aura di mistero e grandezza di quei giorni eroici.
I panorami mozzafiato del Wadi Rum continuano a ispirare i visitatori, rendendolo una meta imperdibile per gli amanti della storia e dell’avventura.
Vasto, echeggiante e simile ad una divinità
Nel deserto del Wadi Rum è possibile ripercorrere i suoi passi, tornando sui luoghi in cui è vissuto e respirando l’atmosfera di quel tempo.
“Vasto, echeggiante e simile ad una divinità”, con queste parole Lawrence d’Arabia descriveva il Wadi Rum con i suoi paesaggi favolosi, incontaminati e senza tempo.
Camminare tra le sue maestose formazioni rocciose e le dune dorate permette di immergersi in una dimensione sospesa, dove il passato sembra ancora vivo.
Il film del 1962, “Lawrence d’Arabia” di David Lean, ha fatto conoscere la bellezza del Wadi Rum in tutto il mondo, attirando una costante ondata di turisti e un numero crescente di troupe cinematografiche.
Le suggestive riprese del film, che catturano la magnificenza di questo deserto, hanno trasformato il Wadi Rum in un’icona cinematografica e un simbolo di avventura e esplorazione.
Ancora oggi, il Wadi Rum continua a esercitare un fascino magnetico, invitando chiunque vi metta piede a vivere la stessa epica meraviglia che ha incantato Lawrence e i milioni di spettatori del film.
Una delle location cinematografiche più iconiche del mondo
Il Wadi Rum è stato infatti in seguito nuovamente scelto come scenario in alcuni film come “Prometheus”, “The Martian” e “Tutti i soldi del mondo” di Ridley Scott, in “Mission to Mars” di Brian de Palma, in “Free Zone” di Amos Gitaï e con Petra nel famosissimo terzo episodio della saga di avventure archeologiche di Indiana Jones, con Harrison Ford e Sean Connery in “Indiana Jones e l’ultima Crociata” di Steven Spielberg.
Questi film non solo hanno sfruttato la bellezza surreale e mozzafiato del Wadi Rum per creare ambientazioni indimenticabili, ma hanno anche contribuito a cementare il suo status come una delle location cinematografiche più iconiche del mondo.
Le rocce imponenti, le distese sabbiose e l’atmosfera mistica di questo deserto sono state lo sfondo perfetto per raccontare storie di esplorazione, avventura e scoperta.
Ogni produzione che ha scelto il Wadi Rum come set ha aggiunto un ulteriore strato di fascino e mistero a questo luogo già ricco di storia e bellezza naturale, rendendolo una meta ambita non solo per i cineasti, ma anche per i viaggiatori in cerca di esperienze uniche e indimenticabili.
Qui sotto l’articolo pubblicato su Adobe Creative Cloud Express
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